COSA DEVI SAPERE SULL’APPLICAZIONE PROTESICA

DEGENZA

L’applicazione protesica viene eseguita in sedute ambulatoriali e non prevede alcuna degenza ospedaliera.
Prima della seduta non è richiesta alcuna dieta specifica ma è buona norma consumare un pasto leggero e non bere alcool.
Il giorno della seduta è preferibile che il paziente giunga ben riposato, evitando attività o viaggi particolarmente faticosi e dormendo per un numero di ore sufficiente.
In questo modo i tessuti degli annessi oculari saranno nelle condizioni ideali per l’applicazione.

Per nostre esigenze tecniche raccomandiamo ai pazienti che eseguono una nuova applicazione protesica di portare sempre con sé la protesi applicata in precedenza.

ACCETTAZIONE

È la prima seduta della durata di un’ora nella quale saranno effettuate:

Anamnesi del paziente
Registrazione dei dati tecnici, sanitari e dell’intervento subito
Rilevazione dei parametri della cavità anoftalmica o del bulbo atrofico
Pianificazione dell’applicazione protesica ed informativa al paziente
• Emissione e consegna al paziente del preventivo da presentare alla ASL o INAIL.

DURATA DELL’APPLICAZIONE

Il paziente deve rimanere a disposizione 2 o 3 ore al mattino e 2 o 3 ore al pomeriggio della stessa giornata, mentre sarà libero nell’orario del pranzo.
La protesi sarà terminata e consegnata entro le ore 18,00.
La protesi provvisoria viene consegnata normalmente al termine della prima seduta.
L’applicazione della protesi definitiva sarà perfezionata nelle sedute successive.
I pazienti residenti lontano dalle nostre sedi saranno invitati a fermarsi almeno due giorni consecutivi nei quali sarà terminata l’intera applicazione (protesi provvisoria + protesi definitiva).
Si richiede al paziente di rispettare l’orario dell’appuntamento per evitare complicazioni tecniche e per non interferire con le applicazioni degli altri pazienti.

COSTO DELL’APPLICAZIONE

Tutte le applicazioni eseguite nelle nostre sedi, esclusi i controlli periodici, sono totalmente a carico del S.S.N. per gli aventi diritto.
I pazienti che non desiderano usufruire del S.S.N. possono richiedere di provvedere al pagamento dell’applicazione protesica: in questo caso sarà applicato il listino vigente.

GARANZIA

L’applicazione protesica è garantita dodici mesi e prevede, su richiesta del paziente, la correzione dei vizi di forma e di colore quando questi siano stati effettivamente rilevati e verificati dal nostro ocularista e quando le condizioni morfologiche della cavità e degli annessi oculari lo rendono possibile. Nel caso in cui il paziente abbia subito un intervento chirurgico che ha modificato la morfologia della cavità o degli annessi oculari e con esse l’assetto della protesi, la garanzia decade ma il paziente avrà diritto a richiedere una nuova prescrizione per il rinnovo dell’ausilio a spese del S.S.N.

DOCUMENTI NECESSARI

Per richiedere l’applicazione protesica in regime di convenzione con il S.S.N. l’assistito deve presentare al momento dell’accettazione:

• Il certificato di invalidità civile (o la domanda inoltrata all’INPS) – Consigliato
• La prescrizione del medico oculista – Obbligatorio
• Il tesserino sanitario – Obbligatorio
• La cartella clinica o la lettera di dimissione con la descrizione dell’intervento subito – Consigliata

ANESTESIA

L’applicazione protesica non è dolorosa e viene eseguita senza anestesia, tuttavia può essere avvertito per breve tempo un senso di fastidio durante la fase provvisoria o quando la protesi ha subito modifiche sostanziali della forma.

PATOLOGIE IN ATTO

Il paziente colpito da sindrome influenzale, patologia allergica o da forte raffreddamento con interessamento delle mucose oculari non dovrà sottoporsi all’applicazione protesica: i tessuti edematosi e la secrezione abbondante potrebbero modificare l’assetto della protesi.
I pazienti portatori di gravi patologie potenzialmente contagiose (HIV, Epatite, Tubercolosi, ecc.) sono obbligati a dichiarare immediatamente al nostro personale il loro stato di salute.

PARENTI ED ACCOMPAGNATORI

Nelle sale d’attesa delle nostre sedi è consentita la presenza di parenti ed accompagnatori, tuttavia all’interno degli ambulatori è preferibile che acceda al massimo una sola persona oltre al paziente.

ANIMALI

Nei nostri ambulatori è proibito l’accesso agli animali, fatta eccezione per i cani guida dei pazienti non vedenti.

CONFORMATORE

È un guscio protettivo in materiale acrilico che spesso viene applicato – subito dopo l’intervento – per mantenere inalterate le dimensioni della cavità che altrimenti si restringerebbe rapidamente.

Se dopo l’intervento non viene applicato il conformatore la funzionalità delle palpebre e l’ampiezza della cavità non vengono compromesse: in questo caso però è necessario applicare la prima protesi il più presto possibile.

Se il conformatore dovesse uscire accidentalmente dalla cavità potrà essere riapplicato senza alcuna difficoltà dal paziente dopo averlo accuratamente deterso con gli stessi prodotti per la manutenzione della protesi oculare.

MATERIALE

Tutti gli ausilii protesici prodotti nei nostri laboratori sono realizzati in resina acrilica (polimetilmetacrilato), un polimero infrangibile, inerte, anallergico e totalmente biocompatibile con i tessuti umani.
Il metacrilato non è deteriorabile dalla secrezione lacrimale, non è poroso, non si corrode e non assorbe alcuna sostanza.
Su decine di migliaia di pazienti protesizzati nelle nostre sedi non è stato accertato un solo caso di reazione allergica alla resina acrilica.

MANUTENZIONE DELLA PROTESI

È consigliabile rimuovere la protesi almeno una volta alla settimana per eseguire la pulizia accurata della cavità ed ogni volta che viene richiesto dal medico oculista.
La protesi deve essere pulita e disinfettata quotidianamente per mezzo di prodotti specifici disponibili in tutte le nostre sedi: il loro uso è indicato nell’opuscolo che il nostro personale consegna al paziente insieme alla protesi provvisoria.
È buona norma effettuare la pulizia della protesi al mattino e alla sera, senza rimuoverla dalla cavità.
Una manutenzione scorretta o assente può provocare irritazione dei tessuti, scarsa tollerabilità e rischio di infezione.
Per migliorare lo scorrimento delle palpebre è possibile utilizzare una soluzione lubrificante specifica per protesi oculari in gocce o gel.
In presenza di patologie da raffreddamento la secrezione aumenta e la protesi si sporca maggiormente, occorre perciò effettuare la pulizia anche più volte al giorno.
Colliri o lacrime artificiali possono essere instillati direttamente sulla protesi senza rimuoverla. E’ sconsigliato invece l’uso di pomate (che tendono ad incrostare la superficie della protesi) ed è assolutamente vietato l’uso di alcool o soluzioni a base di iodio (tipo Betadine).

CONTROLLI PERIODICI

Per una corretta igiene è consigliabile eseguire il controllo della protesi e della cavità anoftalmica o del bulbo almeno ogni 12 mesi: In quella sede la protesi sarà lucidata e sottoposta a disinfezione approfondita.
Questa operazione dura circa un’ora, può essere effettuata in tutte nostre sedi ed il costo è a carico del paziente.
Il controllo periodico della protesi NON SOSTITUISCE quello eseguito dal medico oculista che deve essere consultato al manifestarsi di qualsiasi sintomo.

USO QUOTIDIANO DELLA PROTESI E LIMITAZIONI

La protesi deve rimanere applicata per tutta la giornata ed anche durante il sonno (tranne la protesi a guscio per bulbo atrofico o microftalmo che dovrebbe essere rimossa la notte) e può essere utilizzata senza limitazioni nella vita quotidiana. E’ possibile guidare, truccarsi, praticare attività sportive e subacquee.
Esistono tuttavia alcune limitazioni e piccoli inconvenienti:

  • Perdita della “profondità di campo“: durante i primi giorni di visione monoculare si avvertirà una notevole difficoltà nel valutare la corretta posizione degli oggetti posti davanti a sé proprio per mancanza di visione stereoscopica (l’esempio classico è quello di non riuscire a prendere un bicchiere sulla tavola al primo tentativo).

Il fenomeno dura da pochi giorni ad alcune settimane e scompare mano a mano che le nuove informazioni visive arrivano al cervello e vengono rielaborate.

  • Restringimento del campo visivo: la mancanza di un occhio costringe ad effettuare movimenti della testa in direzione della zona cieca per compensare la perdita di percezione della distanza e del campo visivo (l’esempio classico è l’atto del guardare negli
    specchi retrovisori laterali durante la guida dell’auto).
  • Secchezza oculare: In alcuni casi successivamente all’intervento di enucleazione la lacrimazione può diventare scarsa e di conseguenza compromettere la lubrificazione della cavità e della protesi: nei casi più lievi si può sopperire con l’uso di lacrime artificiali in gocce, gel o colliri equivalenti ma se la disfunzione tende a cronicizzare occorre effettuare una visita oculistica più approfondita.
  • Secrezione abbondante: Anche in presenza della protesi la cavità oculare potrà produrre secrezione, spesso anche in modo copioso: sarà sufficiente rimuoverla come indicato in questo link.

Se dopo la rimozione della secrezione e la pulizia della protesi la cavità continua a secernere, è consigliabile effettuare una visita oculistica più approfondita.

GUIDA DI AUTOMEZZI

La visione monoculare provoca disagi e richiede perciò un supplemento di attenzione nel valutare la distanza dai veicoli che precedono e la visibilità laterale che dal lato della menomazione è ovviamente compromessa.
Per il portatore di protesi oculare (monocolo organico o funzionale) dal 2010 non occorre più conseguire la patente di guida “B Speciale” ma è richiesta la visita di idoneità alla guida presso l’organo monocratico (medico della ASL , delegazioni ACI, agenzie, autoscuole ecc.).
I pazienti dovranno presentare un certificato redatto dal proprio oculista che insieme alla valutazione complessiva delle capacità visive, attesti:

  • La stabilità clinica complessiva ed in particolare la presenza da almeno 6 mesi della vista monoculare
  • La presenza di campo visivo sufficientemente ampio con l’assenza di difetti in un raggio di 30° rispetto all’asse centrale.

Tale certificazione ha validità non superiore a 3 mesi e andrà presentata al medico che dovrà concedere il rinnovo della patente ai sensi del paragrafo A.3.4 dell’Allegato III al D. Lgs. 59 del 2011.
Qualora i requisiti contenuti nel certificato non fossero sufficienti per ottenere l’idoneità alla guida in regime monocratico, occorrerà sottoporsi alla visita presso la Commissione Medica Locale della ASL esibendo lo stesso certificato.

Nulla deve essere invece comunicato alla propria Assicurazione.