LA NOSTRA STORIA

I numeri contano.

 

I numeri contano, eccome. I nostri oltre settant’anni di attività, per esempio, un traguardo importante per noi che li abbiamo raggiunti e per tutti coloro che hanno migliorato la loro vita grazie ad una Protesi Oculare DALPASSO, il prodotto di un’azienda che vanta il maggior numero di pazienti: oltre 21.000

La protesi Oculare in resina è nata da un’intuizione del nostro fondatore che con entusiasmo l’ha sviluppata. E con noi resta al primo posto in Italia.

E nel nostro cuore.

Curzio Dalpasso

Il fondatore Curzio Dalpasso in un’immagine degli anni ’80.

I primi passi dei “Laboratori Oftalmotecnici Dalpasso” avvennero nell’immediato dopoguerra per un’intuizione di Curzio Dalpasso. Nato a Ravenna nel 1922, è stato un pioniere della protesica oftalmica del primo dopoguerra e sperimentatore entusiasta dei nuovi materiali sintetici ed acrilici da poco arrivati in Europa.

 

Alla fine del secondo conflitto mondiale, su sollecitazione di alcuni medici oculisti dell’Università di Milano ed anche a causa del grande numero di traumatizzati per ferite di guerra, Curzio Dalpasso decise di iniziare la produzione e l’applicazione di protesi oculari in resina acrilica, un materiale allora poco conosciuto: in Italia infatti le protesi oculari erano ancora costruite in vetro, soluzione inadeguata per ottenere un buon risultato estetico e funzionale. La conoscenza dei nuovi materiali acrilici e la loro superiorità igienica e tecnologica fece sì che le protesi in resina ebbero immediato successo.

Minerva Chirurgica del 1967 con uno studio del nostro fondatore Curzio Dalpasso e del prof. Francesconi sulle epitesi ricostruttive nei casi di neoplasia

Minerva Chirurgica del 1967 con uno studio del nostro fondatore.

Lo storico certificato di iscrizione alla CCIAA del 1958

Il certificato originale
di inizio dell’attività del 1958

Già nei primi anni ’50 Curzio Dalpasso aprì un piccolo laboratorio nel centro di Reggio Emilia con l’aiuto della giovane fidanzata Paola Firenzuoli che sposò pochi anni più tardi e che divenne sua collaboratrice anche nell’attività. I due coniugi furono tra i primi in Italia a produrre ed applicare protesi oculari in resina acrilica e nei Laboratori Oftalmotecnici Dalpasso (questo il nome originario dell’azienda nata ufficialmente nel 1958) si dedicarono anche alla produzione di lenti a contatto in PMMA, sia corneali che sclerali, per la correzione di ametropie e patologie difficilmente correggibili in quell’epoca, come il cheratocono, l’aniridia, l’afachia, il coloboma, l’atrofia del bulbo.

Il laboratorio aumentò presto il numero degli addetti e sviluppò collaborazioni con la maggior parte degli oftalmologi e dei chirurghi plastici e maxillofacciali, sensibili ed interessati a questo nuovo campo. In pochi anni i Laboratori Dalpasso diventarono sinonimo di Protesi oculari su misura e punto di riferimento per i pazienti che non si accontentavano più della vecchia protesi in vetro o dalla forma standardizzata.

Un vecchio contratto con l’Opera Nazionale Invalidi di Guerra datato 1966

Contratto con l’Opera Nazionale
Invalidi di Guerra del 1966

La sede di Reggio Emilia, oggi

La sede di Reggio Emilia, oggi

Nel 1990, dopo quarant’anni di attività, i Laboratori Oftalmotecnici hanno dato vita alla nuova società DALPASSO S.r.l., che si dedica in modo esclusivo alla protesica oculare. Successivamente da essa è nata la seconda società OTTICA DALPASSO S.r.l. che opera anch’essa in modo esclusivo nell’ottica e nella contattologia. Dopo il 1991, anno della scomparsa del fondatore, la moglie Paola Firenzuoli è stata per lunghi anni presidente di entrambe le società.

DALPASSO S.r.l. è oggi un’azienda con la sede operativa più grande d’Europa e si avvale dell’esperienza di tecnici protesisti specializzati ed abilitati con il Diploma di Ottico o superiore, secondo le leggi attualmente in vigore. DALPASSO S.r.l. esegue ogni anno oltre cinquemila applicazioni di protesi oculari ma mantiene la qualità ed il prestigio della lavorazione artigianale su misura, perpetuando ancora oggi quell’idea che dal lontano 1950 non è mai tramontata.